Servizi e Attività

I Servizi

La Casina Bianca offre molteplici servizi, in estate potrete godervi la nostra piscina , organizzate una pizza cotta nel nostro forno a legna, giocare a Ping Pong sul nostro cortile e molto altro.
  • Internet Wi -Fi gratuito;
  • Piscina all’aperto con lettini e ombrelloni (dal 15/05 al 30/09);
  • Ampio giardino e parco attrezzato con panchine, tavoli e sedie;
  • Piccolo parco attrezzato per bambini;
  • Tavolo da Ping Pong;
  • Lavanderia Self-Service;
  • Personale multilingue;
  • Parcheggio privato.
  • Ospitalità animali da compagnia;
  • Trasporti per l’aeroporto.

Le Attività

Qualunque sia la tua idea di vacanza o di soggiorno l’Umbria offre molteplici attività da poter svolgere nel periodo di permanenza.
Di seguito troverete alcuni suggerimento su luoghi di interesse, natura, sport, cucina e artigianato nei pressi di Assisi, per l’elenco completo delle principali attività regionali potete consultare il sito della Regione Umbria https://www.umbriatourism.it/
Riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, la basilica di San Francesco venne costruita sotto la direzione di frate Elia, vicario generale e architetto dell’ordine, a partire dal 1228, appena due anni dopo la morte del santo, come luogo destinato ad accoglierne le spoglie. La prima pietra venne posta dal pontefice Gregorio IX il 17 luglio 1228 l’indomani della canonizzazione di san Francesco, nel luogo in cui si eseguivano le esecuzioni capitali e venivano seppelliti i malfattori. Secondo la tradizione lo stesso Francesco, in punto di morte, indicò ai compagni questo come il luogo per la sua sepoltura. Esterno L’esterno della basilica ha richiami evidenti al gotico francese nello slancio della facciata e nel portale bipartito, mitigati dalle mensole orizzontali e dal rosone, che hanno un’aria prettamente umbra, e dal greve campanile dal largo impianto. Le superfici sono tutte nella pietra del Subasio, che si tinge di rosa nelle ore del giorno per brillare di bianco sotto la luna. Chiesa inferiore Vi si accede dal fianco della basilica, attraverso un doppio portale della fine del XIII secolo, sormontato da un protiro rinascimentale. L’interno ha una singola navata, divisa da basse arcate in cinque campate, con cappelle laterali della fine del XIII secolo. Nella prima campata, all’ingresso, sono esposte due grandiose tombe gotiche del XIV secolo, e, fra esse, un pulpito dalla base duecentesca con aggiunte e rifacimenti posteriori. Di fronte all’ingresso si trova la cappella di Santa Caterina, o del Crocifisso, decorata con un ciclo di affreschi del bolognese Andrea Bartoli (1368) e alleggerita da bifore con vetrate trecentesche. Il crocifisso ligneo policromo sull’altare è invece della fine del Quattrocento. Nella navata, alle pareti sono resti di affreschi con Scene della Passione di Cristo (a destra) e Storie della vita di San Francesco (a sinistra), opera del cosiddetto Maestro di San Francesco (circa del 1253). Quasi in fondo alla parete sinistra, in una nicchia sovrastante una tribuna gotica, si trova un affresco con Incoronazione della Vergine di Puccio Capanna (XIV secolo). A metà della navata, una scala scende alla cripta; dietro l’altare, protetta da una grata di ferro, si trova l’urna che custodisce le spoglie del santo. Tornando alla chiesa, la cappella della Maddalena conserva preziosi affreschi rappresentanti Storie della Maddalena e Santi (1314 circa), attribuiti alla bottega di Giotto, e forse con interventi diretti del maestro. Nella prima cappella sinistra si ammirano invece gli episodi della Vita di San Martino, opera di Simone Martini (1312-1320). Nella crociera, sopra il gotico altare maggiore, altri affreschi sono attribuiti agli aiuti di Giotto, tra cui il Maestro delle Vele. Alle pareti e sulla volta a botte del transetto destro si trovano ancora affreschi della scuola di Giotto e una Madonna in trono con angeli e San Francesco, grandiosa composizione di Cimabue parzialmente decurtata. Alla contigua parete di fondo, sono attribuite a Simone Martini cinque figure di santi. Anche nella cappella di San Nicola sono presenti affreschi di scuola giottesca, forse con interventi del maestro stesso, rappresentanti storie del santo (1300-1310). In una nicchia sopra l’altare, il monumento funebre di Giovanni Gaetano Orsini è opera gotica di un ignoto maestro umbro. Alle pareti e sulla volta del transetto sinistro si ammirano, tra le altre pitture, il ciclo con la Passione di Cristo e una Madonna e Santi di Pietro Lorenzetti e bottega (1315-20). Chiesa superiore Se la basilica inferiore, grave e oscura, invita alla penitenza e al silenzio, la superiore è slanciata verso il cielo, ariosa e luminosa. Di stile gotico con influssi francesi, è a una navata di quattro campate, dalle volte a crociera, con transetto e abside poligonale. Il transetto è meravigliosamente decorato da affreschi di Cimabue, con la celebre Crocifissione, le Scene dell’Apocalisse e le Storie di San Pietro. Iniziato nel 1277, il ciclo è deperito a causa della variazione del colore bianco in toni scuri, che ha generato un effetto come di visione “in negativo”. Di Cimabue e collaboratori sono anche i quattro Evangelisti dipinti nella volta sopra il gotico altare maggiore, e gli affreschi con le Storie di Maria alle pareti. Nella porzione superiore della navata si svolge un ciclo di affreschi, con Storie del Nuovo e del Vecchio Testamento, ritenuto in parte opera di pittori di scuola romana e in parte di seguaci di Cimabue. Lo spazio della narrazione è intervallato dalle finestre adorne di vetrate medievali, che, nonostante i rifacimenti, costituiscono una delle più complete raccolte esistenti in Italia. Nella metà inferiore della navata, è il celebre ciclo di affreschi che ebbero in Giotto sia l’artefice che il supervisore di altre maestranze. Vi sono raffigurati episodi della vita di San Francesco, dalla giovinezza alla morte ai presunti miracoli postumi, inscritti in architetture dipinte che raffigurano colonne e mensole. Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco Dal primo piano del rinascimentale Chiostro di Sisto IV, si accede al Museo del Tesoro, una raccolta d’arte sacra che comprende dipinti, oreficerie e manufatti tessili legati alla storia della basilica. Nella sala adiacente è la collezione Perkins: donata alla città nel 1955 dallo storico dell’arte americano Frederik Mason Perkins, comprende dipinti su tavola del XIV e XV secolo. Orario Mesi invernali (ora solare): chiesa superiore 8.30 – 18.00 (stop ingressi 17.45), chiesa inferiore 6.00 – 18.00. Mesi estivi (ora legale): chiesa superiore 8.30 – 19.00 (stop ingressi 18.45), chiesa inferiore 6.00 alle 19.00. [Fonte: https://www.umbriatourism.it/-/basilica-san-francesco-ad-assisi]
La basilica di S. Maria degli Angeli viene costruita tra il 1569 e 1679, la sua struttura ingloba le strutture del convento francescano edificate a ridosso della Porziuncola. Pio V a conclusione del Concilio di Trento, volle la costruzione della basilica, sia per riconoscere l’importanza dell’ordine minorita dei francescani sia per accogliere i pellegrini che tuttora vi affluiscono in occasione dell’Indulgenza del Perdono (31 luglio-2 agosto) voluta dallo stesso S. Francesco. La chiesa compiuta nel 1679 con la costruzione del campanile della parte destra, è a tre navate e fu progettata da Galeazzo Alessi; all’esecuzione della chiesa parteciparono Giacomo Martelli, Giacomo Giorgetti e forse anche il Vignola. A causa dei crolli del terremoto del 1832, la basilica fu in parte ricostruita da Luigi Poletti (1836-40) nelle stesse forme. La facciata venne alzata nel 1925-30.Nello stesso 1930 viene posta al vertice della facciata la statua della “Madonna degli Angeli” realizzata dallo scultore Colasanti, mentre per l’attuale sistemazione del piazzale antistante, si deve attendere il progetto dell’architetto Nicolosi del 1950. L’interno è a tre navate e presenta delle cappelle laterali le cui decorazioni parietali rappresentano la più organica raccolta della pittura umbra del tardo Cinquecento e del primo Seicento. Di notevole interesse artistico ma soprattutto religioso legate alla vita del Santo sono la Cappella della Porziuncola e la Cappella del Transito. La cappella della Porziuncola risalente al X-XI sec. è dedicata a S. Maria degli Angeli o a S. Maria della Porziuncola. Intorno al 1025, S. Francesco vi stabilì la sua dimora restaurandola e fondandovi l’Ordine francescano (1208). La parte superiore della facciata è decorata da un affresco di Friedrich Overbeck da Lubecca (1829) che raffigura “S. Francesco implora da Gesù e Maria la concessione dell’Indulgenza del Perdono”. Sul lato destro sono visibili frammenti di affreschi di influsso senese risalenti al Quattrocento. All’altare, grande pala di Ilario da Viterbo raffigurante” l’Annunciazione e Storie del Perdono”. La Cappella del Transito: è la cella dell’infermeria dove S. Francesco morì il 3 ottobre 1226. All’esterno affreschi di Domenico Bruschi (1886), Morte e funerali del Santo Francescano. Nell’interno affreschi dello Spagna. All’interno della cappella si trova la nicchia contenente la statua di S. Francesco, in terracotta smaltata di Andrea della Robbia. Dalla sagrestia si accede al corridoio che porta al Roseto legato ad una leggenda sulla vita di S. Francesco, piccolo giardino piantato esclusivamente a rosai senza spine. Adiacente al Roseto è la cappella del Roseto (1518) composta da tre ambienti decorata da affreschi di Tiberio d’Assisi, autore anche degli affreschi parietali dell’Oratorio di S. Bonaventura (1506). Lungo il tragitto d’uscita è visibile a sinistra, il chiostro quattrocentesco e ciò che resta del conventino dell’epoca di S. Bernardino di Siena (sec. XV). [Fonte:https://www.umbriatourism.it/-/basilica-di-santa-maria-degli-angeli]
Le prime notizie storiche sulla struttura fortificata si hanno negli anni 1173-1174 quando vi soggiornò Cristiano, arcivescovo di Magonza, che occupò Assisi per conto di Federico Barbarossa. Nel 1198 fu distrutta da una sommossa popolare. Secondo la tradizione, in quella occasione la cittadinanza cacciò il duca di Spoleto Corrado di Ursilengen ed il piccolo Federico II di soli 4 anni. La rocca rimase in uno stato di abbandono fino al 1362 quando il cardinale Egidio Albornoz decise di ricostruirla sulla base dell’antica fortificazione germanica. La rocca Maggiore guarda imponente e austera il centro storico sottostante, la stretta gola attraversata dal fiume Tescio e gran parte della Valle Umbra, che si estende da Perugia a Spoleto: visitarne la struttura dà quindi l’opportunità di osservare un significativo esempio di architettura militare trecentesca ancora ben conservato, godendo di un panorama tra i più suggestivi dell’Umbria. Il percorso si articola all’interno dell’edificio albornoziano, a pianta quadrata costituito da una torre maestra e maschio angolato, integrato durante i secoli attraverso un sistema di muraglie munite di torri. Nel periodo della signoria di Biordo Michelotti (1394-1398) vennero eseguiti numerosi interventi di manutenzione e restauro, in più parti compaiono le sue armi scolpite. Nel 1458, per ordine di Jacopo Piccinino, venne innalzato il torrione poligonale a nord-ovest. L’anno dopo Papa Pio II volle la costruzione del corridoio che unisce la rocca alla torre dodecagonale. La porta d’ingresso vicino al maschio fu realizzata nel 1484, sopra di essa si trovano tre stemmi, al centro quello di Sisto IV. Alla fine del Quattrocento la rocca divenne scenario di lotte cruente fra le famiglie Fiumi e Nepis. Dal 1501 vi si stabilì Cesare Borgia e poi la sorella Lucrezia. L’ultimo importante intervento sulla rocca di Assisi si ebbe nel 1535 quando Papa Paolo III fece costruire il bastione circolare. Dopo la principale funzione difensiva, la rocca divenne residenza dei castellani deputati al controllo del territorio; in seguito fu adibita a carcere e poi a magazzino. Nuovamente valorizzata e restaurata oggi è visitabile. L’ingresso si apre nei pressi del bastione cinquecentesco, all’interno si trova un cortile pavimentato con mattoni trecenteschi; adiacente è il cassero, dove erano disposti gli ambienti di servizio. Il maschio fungeva da abitazione del castellano, in questo si sovrappongono cinque ambienti uniti da una scala a chiocciola. Orari Mesi di marzo e ottobre: dalle 10 alle 17.30 Aprile, Maggio e Settembre: dalle 10 alle 19.30 Giugno, Luglio e Agosto: dalle 9 alle 20 Da Novembre a Febbraio: dalle 10 alle 16.30 Biglietti Intero 6,00 – Ridotto 4,00 Integrato: intero 9,00 – Ridotto 6,00 Riduzioni: universitari con tessera, scuole, 8-18 anni, ultra 65enni, gruppi sopra le 20 persone Gratuito: studenti in visita guidata, residenti di Assisi, bambini fino ad 8 anni non compiuti, disabili non deambulanti Informazioni email: info@assisisi.com [Fonte: https://www.umbriatourism.it/-/rocca-maggiore-di-assisi]
La basilica di S. Maria degli Angeli viene costruita tra il 1569 e 1679, la sua struttura ingloba le strutture del convento francescano edificate a ridosso della Porziuncola. Pio V a conclusione del Concilio di Trento, volle la costruzione della basilica, sia per riconoscere l’importanza dell’ordine minorita dei francescani sia per accogliere i pellegrini che tuttora vi affluiscono in occasione dell’Indulgenza del Perdono (31 luglio-2 agosto) voluta dallo stesso S. Francesco. La chiesa compiuta nel 1679 con la costruzione del campanile della parte destra, è a tre navate e fu progettata da Galeazzo Alessi; all’esecuzione della chiesa parteciparono Giacomo Martelli, Giacomo Giorgetti e forse anche il Vignola. A causa dei crolli del terremoto del 1832, la basilica fu in parte ricostruita da Luigi Poletti (1836-40) nelle stesse forme. La facciata venne alzata nel 1925-30.Nello stesso 1930 viene posta al vertice della facciata la statua della “Madonna degli Angeli” realizzata dallo scultore Colasanti, mentre per l’attuale sistemazione del piazzale antistante, si deve attendere il progetto dell’architetto Nicolosi del 1950. L’interno è a tre navate e presenta delle cappelle laterali le cui decorazioni parietali rappresentano la più organica raccolta della pittura umbra del tardo Cinquecento e del primo Seicento. Di notevole interesse artistico ma soprattutto religioso legate alla vita del Santo sono la Cappella della Porziuncola e la Cappella del Transito. La cappella della Porziuncola risalente al X-XI sec. è dedicata a S. Maria degli Angeli o a S. Maria della Porziuncola. Intorno al 1025, S. Francesco vi stabilì la sua dimora restaurandola e fondandovi l’Ordine francescano (1208). La parte superiore della facciata è decorata da un affresco di Friedrich Overbeck da Lubecca (1829) che raffigura “S. Francesco implora da Gesù e Maria la concessione dell’Indulgenza del Perdono”. Sul lato destro sono visibili frammenti di affreschi di influsso senese risalenti al Quattrocento. All’altare, grande pala di Ilario da Viterbo raffigurante” l’Annunciazione e Storie del Perdono”. La Cappella del Transito: è la cella dell’infermeria dove S. Francesco morì il 3 ottobre 1226. All’esterno affreschi di Domenico Bruschi (1886), Morte e funerali del Santo Francescano. Nell’interno affreschi dello Spagna. All’interno della cappella si trova la nicchia contenente la statua di S. Francesco, in terracotta smaltata di Andrea della Robbia. Dalla sagrestia si accede al corridoio che porta al Roseto legato ad una leggenda sulla vita di S. Francesco, piccolo giardino piantato esclusivamente a rosai senza spine. Adiacente al Roseto è la cappella del Roseto (1518) composta da tre ambienti decorata da affreschi di Tiberio d’Assisi, autore anche degli affreschi parietali dell’Oratorio di S. Bonaventura (1506). Lungo il tragitto d’uscita è visibile a sinistra, il chiostro quattrocentesco e ciò che resta del conventino dell’epoca di S. Bernardino di Siena (sec. XV). [Fonte: https://www.umbriatourism.it/-/basilica-di-santa-maria-degli-angeli]
La prima tappa di questa via verde conduce dal cuore di Assisi, città di Francesco, fino a Bevagna, incantevole borgo situato nella valle Umbra. In questo tratto alcuni segmenti in sede propria si alternano a strade a bassissimo traffico, che rendono piacevole la pedalata e vi permetteranno di godere delle bellezze che vi circondano in tutta tranquillità. Il percorso è interamente segnalato, quindi è facile seguirlo senza rischio di sbagliare strada. La tappa misura circa 25 chilometri e non presenta difficoltà altimetriche, dunque può essere percorsa da cicloturisti di ogni livello, anche da famiglie con bambini. Un po’ di attenzione va prestata solo in corrispondenza delle intersezioni. Attraverso questo percorso facile, potrete scoprire nuovi punti di vista e un modo di verso per ammirare la valle Umbra, procedendo con calma e gustandovi l’atmosfera di Assisi e le bellezze di Santa Maria degli Angeli, Rivotorto, Cannara e Bevagna. Se siete ben allenati, dopo una sosta a Bevagna, potrete ripartire e arrivare Spoleto in un solo giorno, per un totale di circa 50 chilometri, quasi completamente pianeggianti, oppure allungare di qualche chilometro e raggiungere il borgo di Montefalco. [Fonte: https://www.umbriatourism.it/-/il-percorso-ciclabile-da-assisi-a-bevagna]
La Ciclovia Spoleto-Assisi (ufficialmente “Itinerario Ciclabile Assisi-Spoleto”) è l’infrastruttura fondamentale della “mobilità dolce” in Valle Umbra, che collega in poco più di 52 chilometri le due grandi Città Storiche dell’Umbria. Si tratta di un itinerario interamente pianeggiante (ad esclusione del breve tratto tra Rivotorto e il Centro Storico di Assisi: 5 chilometri all’incirca), realizzato per lo più in sede propria (lo sono quasi tutti i 38 chilometri tra Spoleto e Cannara), e che per le parti in sede promiscua (aperte cioè alle auto) utilizza strade a bassa – bassissima intensità di traffico. La Ciclovia si “salda” a Spoleto (attraverso un “raccordo” urbano con l’”Ex Ferrovia Spoleto – Norcia”), risolvendosi così l’una nella prosecuzione dell’altra, per un itinerario (da Assisi a Norcia) che raggiunge i 103 chilometri. La prima tappa, in cui è possibile dividere il percorso cicloturistico tra Assisi e Spoleto, parte da uno dei luoghi più belli e suggestivi dell’Umbria: Piazza della Basilica Inferiore, proprio ai piedi della splendida Basilica di San Francesco. La frazione va da Assisi a Bevagna e si sviluppa quasi completamente in discesa e pianura, senza nessun tipo di difficoltà, se si esclude il chilometro di ascesa proprio nel cuore di Assisi, risultando perciò particolarmente adatta anche ai principianti. Questa prima tappa non è caratterizzata da un percorso in sede propria, ma si sviluppa quasi per intero su strade secondarie o di campagna e comunque con pochissimo traffico. Il fondo è quasi sempre asfaltato, se si escludono 3 chilometri di sterrato tra Cannara e Cantalupo. La seconda tappa del percorso riparte dal cuore di Bevagna e, al contrario della prima, si sviluppa quasi completamente in sede propria, sul bel percorso ciclopedonale che costeggia l’argine dei fiumi Teverone e Maroggia. L’itinerario è completamente pianeggiante e scorre lungo la valle Umbra, offrendo scorci paesaggistici molto belli su borghi come Montefalco, Trevi, Pissignano, Campello sul Clitunno, alcuni dei quali sono facilmente raggiungibili con brevi deviazioni di pochi chilometri. Il percorso misura 26,6 chilometri e non presenta nessuna difficoltà altimetrica, costituendo così un’ottima occasione per avvicinarsi alle due ruote anche per i neofiti o per le famiglie con bambini. Da Bevagna si arriva al bicigrill de “Le Mattonelle”, appena fuori Spoleto, e da qui si può raggiungere il centro di Spoleto e collegarsi con l’inizio della ex ferrovia Spoleto-Norcia attraverso un comodo raccordo ciclabile di pochi chilometri. La ferrovia Spoleto – Norcia fu dismessa nel 1968 e per le sue caratteristiche può definirsi senza dubbio una ferrovia alpina con 19 gallerie e 24 ponti e viadotti. La ferrovia Spoleto – Norcia che si sviluppava su rotaia, oggi è un tracciato fuoristrada non particolarmente impegnativo, ma per affrontarlo è necessario avere un minimo di allenamento ed essere dotati di una bicicletta robusta. Il percorso, che misura una cinquantina di km, è caratterizzato da gole strettissime, paesaggi di alta montagna con lievi pendenze, fino a raggiungere la quota massima nel punto in cui si trova la galleria della Caprareccia. Dalla Città del Festival dei Due Mondi si entra nella Valnerina, attraversandone borghi incantevoli come Sant’Anatolia di Narco, Borgo Cerreto o Serravalle, fino ad arrivare a Norcia. Per maggiori informazioni: http://www.bikeinumbria.it http://www.laspoletonorciainmtb.it/ [Fonte: https://www.umbriatourism.it/-/ciclovia-assisi-spole-1]
Descrizione percorso Il percorso misura 75 chilometri per 1200 metri di dislivello, ma la parte veramente impegnativa è quella centrale, subito dopo Assisi, con la lunga salita di San Presto e i successivi saliscendi che conducono a Casa Castalda. Da qui fino al termine dell’itinerario la strada è quasi totalmente in discesa e pianura. Se ti senti scalatore e hai il gusto della scoperta, da Assisi fai una deviazione verso la cima del Monte Subasio, una salita vera, che misura circa 10 chilometri con una pendenza media superiore all’8%. Uno dei passaggi più suggestivi dell’itinerario è sicuramente quello ad Assisi, dichiarata dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità, dove non potrai perdere la Rocca Maggiore e la suggestione del centro storico, con la Basilica di Santa Chiara, il convento di San Domenico e la splendida Basilica di San Francesco. [Fonte: https://www.umbriatourism.it/-/bike-da-perugia-ad-assisi-sulle-orme-di-san-francesco]

CONTATTI

La Casina Bianca
Via Pietro Nenni 10
06081 Santa Maria degli Angeli (PG) Italy
Mob. +39 392 391 8412
Email info@lacasinabianca.it

NEWSLETTER

@ 2018 La Casina Bianca – Informativa Privacy - Informativa Cookie

Chiama Ora